Di ciò che impariamo nel dolore


Di ciò che impariamo nel dolore

conserviamo il ricordo impresso

nei nervi, lo osservi come riflesso

incondizionato inciso sulla

pelle, tatuaggio di carcerato

rozzo, sghembo, di inchiostro macchiato

 

Ciò che impariamo nel dolore è

la sola legge che mai più non fugge

nelle cantine della memoria

dove rugge lo spirito disfatto

di ogni storia, suo malgrado guerriera

avvezza a privazione, a miseria

nera, bacio rubato sullo slancio

non osato, una disperazione

che non sogna altro, oltre ciò che hai

imparato, nel dolore che bisogna

 

Soffrirai e ti sarà scuola

e sarai pesato e valutato

quanto hai sofferto, ti sarà chiesto

per amore, quanto per il sapere

quanto per audacia di verità

e sarai, se ritenuto adeguato

laureato dottore col tocco

dottore galeotto, ladro edotto

di verità imparate nel dolore

che non si può evitare, non si può

evitare neppure al caro amico

al figlio amato, a lei cui avevi

promesso amore protezione cure

 

Nessuno salterà oltre questo fosso

sulle spalle d’altri, nessuno mangia

a sbafo questo pasto, o evade

a buon mercato, senza pagar pegno

nessuno uscirà di qui come nuovo

devi esserci passato, avere

imparato il dolore che t’insegno