Il cassetto degli oggetti taglienti


È l’amore una grave malattia?

Annosa e controversa è l’evidenza

uno stato alterato di coscienza?

Di legami irrisolti proiezione

desiderio di entrare in relazione

con altri da sé stessi, che si è a noia?

Qualcuno da cui tornare la sera

una certezza una sicumera

un mito irraggiungibile ai più

un sogno lentamente consumato

stropicciata foto di gioventù

perduta, par strano averla creduta

 

O solo chimica molecolare

varietà di ormonali secrezioni

piacere ed euforia di dopamina

dolce calore dell’ossitocina

romantico alchemico alambicco

celata sede di ogni perché

cercato nell’empireo altroché

e invece solo scherzo di natura

che vuole garantirsi duratura.

Andate e riproducetevi suvvia

tutto il resto, che cosa vuoi che sia

 

Non c’è ragione in questa ossessione.

Non tenerezza, e neppure bontà

perché non c’è realtà in questa ossessione.

Lei non è reale, se mai è stata

altro che fragrante desiderio

incredulo di sorte e di fortuna

pareva un sogno ad occhi aperti

parevano orizzonti inesplorati

è una gabbia di trapani puntati

che girano instancabili ronzando

crivellano un morto cielo le stelle

divenute voraci buchi neri

 

 

Amori impossibili rimangono

irrisolti fiori sottratti al tempo

ignari di dare tanto tormento.

Che ne sapeva piccola Beatrice

di quell’amore bruciante di Dante

venerazione intrisa di parole e

di lacrime, versate come rime

nei secoli dei secoli a sgorgare.

Un uomo fatto, a spiarle nuca e collo

l’orecchio ed il pendente che l’aggrazia

le labbra le ciglia, gli occhi bassi

non sono cose ch’abbiano ragione…

amore infelice, ossessione

 

Non oso per un infelice amore

usare invano la parola amore

ma non so che sia davvero amore

e nessuno par saperne di più.

Ma so che fa male, e taglia pure

foss’anche solo un illuso sogno

fossero anche non dette parole

non foss’altro che gioco di bambino

il desiderio che non può far vero

il taglio sanguinante nella mano

che incredulo guardi aprirsi piano,

il sangue sgocciolare denso, rosso

 

Non oso per un infelice amore

usare invano la parola amore

ma non saprei trovarne altra uguale

e voglio farmi un nodo al fazzoletto

tatuarmela a sinistra, qui sul petto

per ricordarmi ciò che cosiddetto

amore incidentalmente insegna:

bada a te se improvvido e distratto

nell’urgere d’incauta leggerezza

allungherai la mano con veemenza 

e con fiduciosa forza stringerai

nel cassetto degli oggetti taglienti