La vita non ha alcun senso se non quello biologico.
La vita, la natura, il bios, ha come unico scopo quello di riprodursi.
Il bios "selvaggio" satura ogni ambiente, rigoglio riproduttivo senza fine.
L'uomo, funzionario della specie umana, ha all'interno di tale meccanismo l'unico scopo oggettivo della propria esistenza, il suo unico senso finalistico.
Tutto ciò che vive, vive per riprodursi, questo è l'unico senso della vita in termini naturali.
Unico senso incontrovertibile universale
indipendente da latitudine cultura e storia
è quello naturale, che in ogni possibilità
infaticabilmente vita e vita e vita riproduce
Rigogliosa vegetazione lussureggiante nei fossi
brodi affollati di batteriche colture in tazza
terra grassa di ogni cosa viva fertilizzante humus
acqua salmastra in cui continuamente ogni biotipo varia ...
vita sarà ovunque su sale una goccia d’acqua cada
Veder natura che incessantemente si riproduce
e nasce muore e nasce ancora, senza cercare dimora
senza pacificazione, mai un attimo ferma in stallo
componendo particelle in infinite forme e belle
forza che urge nelle vene oltre ogni speme spinge
spinge oltre ogni motivo se non gridar indomita “vivo!”
Vedere ciò e non pensare che sia così anche per l’uomo
sarebbe articolar pensiero ben strano e peregrino
quante mirabili storie abbiamo saputo raccontare
di quali meravigliose vesti abbiam vestito amore
istintivo brivido all'odore, al tocco della pelle
magnete irresistibile, per sola chimica pulsione
che rugge fremente nei lombi, calor bianco di passione
Quando solo io possa andare oltre l’essere uomo
questo io che rimuginando sente, soffre, pensa e ama
quale spettacolo insaziabile è quest’inumana vita
mai finita, florilegio di più specie le più varie
che operose accettano d’esserne temporanei agenti
senza pretese, senza attese in quest’eterno mulinello
d’infinita inerzia, vitale incessante roteare
Ma da quando l’ho fatto, non posso più fingere, negare
non posso dimenticare d’aver visto che l’uomo è niente
di diverso da ogni altro ente che lampeggiando appare
un bagliore d’energia, un lampo fugace questa vita
che va veloce, giusto il tempo di passare il testimone
ad altri, come noi offerti su questi brucianti altari
innumeri organismi complessi multicellulari
Spaventoso mozza il respiro, fibrilla il cuore in gola
ci divora l’ansia, come sopportare che tutto questo
sia senza altro senso che la continuazione, al di là
del bene e del male di ogni azione, delle costruzioni
mentali umane, così pregiate nel corso dei millenni
da ben giustificare fede di essere noi più che amebe?
Come può tutto ciò non avere un senso, uno scopo?
Pur cattedrali di vertiginosi lucenti pensieri
menti le più acute e sottili, altro non ne han trovato
che resistere sappia alle evidenze dei fatti e di sé stessi.
Forse il problema allora è conoscere per davvero noi
innegabilmente operosi artefici e poeti
costruttori abilissimi e pastori di parole
geniali inventori e narratori di miti e amori.
Tecnica sviluppata come animali assai intelligenti
e simboli verbali narrati in sogni trascendenti