4 - Disciplina


La rinuncia e la disciplina dell'azione producono entrambe il bene sovrano, ma tra le due la disciplina dell'azione prevale sulla rinuncia agli atti

 

Sono i fanciulli, non i sapienti, a separare la disciplina speculativa da quella pratica (anche dedicandosi ad una sola si ottiene con pienezza il frutto di entrambe), ma colui che considera come una sola le diverse discipline, quegli vede giusto

 

Quando ci si è unificati mediante la disciplina, padroneggiati i sensi e purificata l'anima, identificata la propria anima con l'anima universale, anche se si agisce non si è contaminati

 

Parla, lascia o afferra, apri o chiudi gli occhi, ma ricorda sempre che sono i sensi che operano sugli oggetti sensibili

 

Mediante il corpo, i sensi o l'intelligenza gli adepti della disciplina, abbandonato ogni attaccamento, compiono le loro opere per la purificazione

 

L'asceta unificato dalla disciplina, non bramando il risultato dell'atto, ottiene la pace definitiva; colui che non è unificato, attaccato al frutto delle azioni a causa del desiderio, resta legato

Su tutti il saggio posa uno sguardo equanime. Il saggio non si rallegra nella fortuna (vittoria) né si spaventa, agitandosi, nella sfortuna (sconfitta)

 

Con il cuore libero dall'attaccamento ai risultati, egli trova in sé stesso quella che è la sua vera felicità, non più separato dall'anima universale gioisce di una felicità imperitura

 

I piaceri nati dai contatti con l'esterno generano pena e sofferenza, perché hanno inizio e fine; il saggio non prende in essi la propria gioia

 

Colui che è capace, ancora non liberato del proprio corpo, di resistere al desiderio e alla collera è un uomo unificato, ed è felice

 

A coloro che sono liberi da brama e ira, che padroneggiano la mente e hanno conoscenza di sé, si offre l'estinzione in ciò che non muta